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Pubblicata il 18/08/2006
Mai mi rendo conto dell'errore che commetto
nello sperare troppo in chi mi rasenta la pelle
mentre tutto resta fermo,
bianco come il latte,
mentre scorrono le troppe parole
di chi vede soltanto trasparenza.
Vedo e sorreggo quelle strisce bianche
in attesa di aspirarle con un centone europeo
tra l'alcolico visionare il mio corpo.
Villoso come rare persone
virile come mai fino ad ora
lucente e spensierato
panciuto e rabbrividente.
Cosa importa a chi leggerà il mio sangue scorrere,
a cosa pensavo mentre scrivevo
se scrivere ormai non mi da più l'oppio di cui ho bisogno.
Solo il rumore dei tasti mi è amico.
Ma sentire in procinto di restare
davanti a questo luminoso riflettermi nel vetro,
quasi fosse la verde bottiglia di un Raboso,
mi rende solo vomitevolmente perverso.
Finchè c'è il fumo che mi esce dalle labbra
e finchè c'è il fiato nell'ottone che si disperde,
nulla potrà fermare il mio camminare.
In fondo, non vedo altro che capezzoli arrossati
e labbra umide che si divincolano dal piacere
per potermi ritenere un osservatore del tempo.
Quell'odioso tempo, nuvola sulla terra
fonte delle gocciolanti parole vaghe
quali amore e guerra
di cui tanto si parla ma di cui poco si comprende.
Chi può esprimere infatti
cos'è l'amare?
Chi può descrivere infatti
cosa significhi il combattere
tra gli schizzi del proprio cervello?
Ma a me poco m'importa
del triste e vero significato delle cose
perchè sono come tanti, e siamo in tanti,
ad essere e vedere il superficiale.
Non vediamo che la preziosa cornice di un quadro,
vediamo il costoso e poco naturale vestito in raso,
vediamo le curve e le materne somiglianze in modelle altolocate.
Non vediamo che il triste scorrere di una lacrima,
battendo i pugni sul tavolo e urlando
quello che ci spetta d'ottenere.
Voglio l'erba del giardino del re
quella che mai cresce e mai crescerà,
voglio.
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Ciao, alcide.

il 18/08/2006 alle 20:56

forse ci lasceranno andare,forse potremo un giorno dire cio che siamo senza etichette colorate.
tra tutti credo che la mia mente sia tra le piu vicine a questo tuo genio che spesso si nasconde tra le righe grige.sai cosa ?questo si che lo amo......questo è Col....seduto al piano con il bicchiere e le rassicuranti nuvole di fumo,i mille pensieri non smetteranno mai di urlare,le sconfinate volte in cui una testa pensante si ritrova a chiedersi il perchè,perchè scrivere,perchè leggere o semplicemente perchè chiederselo?e tra quelle nuvole che nascono le parole più belle,sono sentimenti come la rabbia l'insofferenza capaci di devenire amplificatori dell'animo.non chiederti cosa sei...sì e basta,non chiederti dove vai,cammina ,non chiederti soprattutto cosa gli altri conserveranno di te,tu regala se ne hai voglia,di sicuro non sono queste forse "le cose giuste"ma come mi ha insegnato un'anima eccelsa........almeno avrai qualcosa da raccontare alla fine del viaggio che anche lì saprà farti sognare!!!tvb........è una certezza.

il 19/08/2006 alle 00:02