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Pubblicata il 18/08/2006
L’ultimo giorno scese dal monte
ubriaco e pieno di compassione
per gli uomini, e di loro balbettò:
“L’ultimo di tutti, è stato invece
il penultimo; infatti: chi mai
ha creduto di essere l’ultimo?
Quale mostro è costui? Ecco:
io vi do il penultimo, siete voi!
Mai nessun uomo ha creduto
di essere l’ultimo, ma almeno
il penultimo, poiché l’orgoglio
giammai glielo ha consentito!”
Frattanto il mercato si gremì
di individui diversi l’un l’altro.
“Perciò, boriosi fratelli, vi dico:
non credete a chi v’insegna l’umiltà,
a chi semina terrore per le altezze,
a chi sputa controvento, a chi teme,
a chi è solo una sola maschera,
egli è il primo sborone sulla terra,
ed anzi è ancora un altro penultimo!
L’ultimo uomo non è mai esistito
giacché se fosse vero, costui,
badate, sarebbe un superuomo,
in quanto primo uomo senza ego,
invero il primo uomo onesto
che calpesta il suolo dove strisciamo”.
“E chi sei tu”, chiese uno della folla,
“che dici che il primo è anche l’ultimo:
sei questo primo e ultimo uomo?”
“Io, amici miei, non sono né l’ultimo
né il primo; forse sono il penultimo,
ovvero ancora il secondo dopo il primo!”
Così balbettò Wolfgang che, stanco
dei penultimi, se ne tornò sul monte
barcollando fra i suoi animali.
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Sarebbe bello non contare il posto che occupiamo....ma riflettere su chi siamo e cosa facciamo per guadagnarci una certa posizione.
Rifletterò a lungo, mati.

il 19/08/2006 alle 16:58