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Pubblicata il 12/08/2006
Il depravato.

Bevete dunque
bestie assetate
assaporate l'inchiostro
che mai vi darà scrittura.

Nicchia la lussuria
tra la mandria fulva
dondola le anche
impazzita da frenetiche voglie.

Fumano nella notte
le striscianti serpi
sbavano l'inganno
del vergognoso sesso.

Poi
tra i roventi rovi
l'alcol si infiamma
annaspa sofferenza
cancella dispiaceri.

Meschino
è il depravato
che rimane solo ,
tra le perenni fiamme
il suo inferno ha trovato.

il poeta narratore.
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ciao Pasquino ...
non credo ,leggendo i tuoi canti e non commentati da me per mancanza di tempo ,credo ,anzi ne sono certo che sei una persona simpaticissima...ciao PASC...UN ABBRACCIO
Giovanni.

il 12/08/2006 alle 18:29

si Pasquino .....avevo inteso...grazie

ciao.

il 12/08/2006 alle 19:25

Soltanto un Poeta bravo come te, poteva mettere in evidenza con tanto realismo le umane debolezze e sferzarle in nome di una qualita' di vita ispirata a piu' nobili valori .
Una poesia vera e a tinte forti.


Il depravato e' un debole vittima dele sue stesse passioni.Bravissimo, poeta narratore.Sempre io,Nicole.

il 14/08/2006 alle 14:21

mi fai felice saperti pure qua...

ciao Nicole...ci leggiamo a settembre.
Giovanni.

il 14/08/2006 alle 17:40