PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/08/2006
Me ne vado.

Non sopporto più
queste sedie di legno grezzo
irrispettose verso i gomiti stanchi.

L'aria è pregna di schegge
e si boccheggiano graffi.

Saltello nell'ocra antico
confondendo l'odore dell'oro
con il marcio dei tarli.

Entomofobia.

Cigolano i rampini al soffitto
- non è ruggine-
sono le mie unghie appese.

Me ne vado.

Ma è come vagare in un triskele.

Dove vado, dove vado.

A sbattere, sì, a sbattere.

Forse mi dona il blu dei lividi,
ed è un continuo piagnisteo
quando il raziocinio si ristora.

E se il peso raddoppia
capita di dimenticare la fortuna
che riempie le falde essiccate.

Fai presto, fai presto.
Che la percezione di te va scemando
e non voglio lacrimare le notti
ricucendo i tuoi lembi sfatti.

Non ho più mani
per indossare ditali d'argento.

Fai presto, fai presto.
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Sei veramente brava!
Reverenda, le bacio le mani...!

Elena

il 10/08/2006 alle 11:56