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mat
Pubblicata il 09/08/2006
scappate mi sono le scarpe
le ho viste da sotto telare
stampare sul prato le orme
cercare ombre più certe

scappato il mio sorriso
è uscito un giorno di sole
e spento mi guardo il viso
lo specchio triste di fronte

è scappato qualcuno lo prenda!
il freno ai miei desideri
io fremo non so cosa fare
ne presumo una fine orrenda

sono uscito a cercare il mio sé
è strano l'avevo riposto
d'incanto è uscito e s'è perso
io so che non sono me stesso

ho stretto catene di ferro
per fermare ciò ch'è rimasto
che scalcia per correre appresso
all'amore che ho perso costretto
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Mi viene in mente il "Naso" di Gogol.Hai incatenato anche lui?

il 09/08/2006 alle 14:30

Bella Mat, poesia molto originale e molto apprezzata!

il 09/08/2006 alle 15:36

Non rideremo, aspetteremo il tuo ritrovarti.
Ciao, mati.

il 09/08/2006 alle 16:15
mat

puoi darmi qualche ulteriore informazione? me lo vado a leggere... ciao e grazie

il 09/08/2006 alle 23:25
mat

effettivamente sto scappando chiudendomi in me stesso, quando avviene ciò spesso scrivo. grazie

il 09/08/2006 alle 23:27
mat

grazie, volevo rappresentare la sensazione sgradevole dell'amore che si disfa tra le mani mentre non si è in grado di, o no si può, far nulla... si rimane inermi, scarichi, senza forze a guardare ciò che si sta perdendo inesorabilmente

il 09/08/2006 alle 23:30

Ed è proprio quello che hai rappresentato! Inerme è proprio la parola giusta, come accade in certi sogni, che senza sapere perchè non si riesce a muovere nemmeno un passo, bloccati da una forza invisibile. Ti dico anche che spesso chi lotta per amore...vince!
Ciao Ciao
d*c*t*
P.S. Ho appena riletto la tua poesia e riconfermo quanto scritto nel primo commento! ;)

il 31/08/2006 alle 15:47