Credo che siano ben 4 poesie ben legate da una mano maestra. Meriti un plauso per la scorrevolezza con cui si leggono e l'abilita nel saperle esporre.
airon
altre tue cose mi hanno scosso di più a livello emozionale...cmq è notevole il tuo controllo della lingua italica...ti ho scritto per dirti che ti ho risposto ad entrambi i commenti che mi hai inviato...luther non c'è ma si vede,luther c'è ma non si vede...
4 poesie? :-)
non so in base a cosa tu me l'abbia detto...cmq hai l'occhio buono :-) almeno in un certo senso. Ti spiego...
La poesia è comunque unitaria, è stata scritta tutta insieme nello stesso momento, ma l'inizio era già presente nella mia mente rispetto al resto che è venuto scrivendo, cmq la tua osservazione è abbastanza giustificata perchè ci sono stati degli "sbalzi" in cui ho cercato di raccogliere visivamente ed emotivamente ciò che volevo prima di batterlo sulla tastiera. Forse alla fine si nota questa curiosa sensazione di continuità-discontinuità...
comunque grazie.
:-) il tuo commento mi ha piacevolmente sorpreso.
Riconosco quel che tu dici, soprattutto relativamente all'ambito della "domanda".
Ed è certo che la chiave verso l'"infinito" o comunque quell'alone che circonda la parte intima dell'essere, non è certamente il pensiero, ma tutto un'incontrarsi di istanze conoscitive vissute e spesso indefinibili che lo oltrepassano.
Le parole spesso non bastano: è ciò che io chiamo mooolto semplicemente ( pur essendo un termine abusato e alcune volte improprio ) il "cuore".
Eppure, John, dissento per quanto riguarda un punticino. Slegarsi dal "pensiero" in maniera completa è cosa impossibile. Non lo amo ( perchè proprio lui, per questo, dichiara quasi impossibile la ricerca dell'"oltre" ), però devo riconoscere a Kant un piccolo fondo di verità per quanto riguarda questo aspetto. Ti spiego, sarà che sono al primo anno di psicologia...ma ti assicuro che studiando i modi di funzionamento del cervello umano dal punto di vista neurofisiologico...noi non possiamo per niente affermare di prescindere completamente da ciò che valutiamo sulla sfera del puramente sensibile. Senza comunque scordare che viviamo tra due poli opposti: il sensibile non è l'unico.
Lo stesso Socrate affermava che il contrarsi dei muscoli della gamba non poteva spiegare, da solo, il movimento o l'immobilità nelle loro cause reali.
Sono andato un pò oltre nell'argomento....ma solo per dirti...la ricerca dell'infinito è una meta...ma senza prescindere da ciò che siamo. E' comunque innegabile che l'Oriente si sia avvicinato molto più dell'Occidente (logico,categorico,filosofico solo in una certa maniera) all'Infinito. Questo è vero.....
mmm...letto il tuo commento, e posso capirti: molte volte è nella poesia in sè che va trovata la traccia del poeta.
Del resto Klimt ( che era un pittore ) affermava che la sua vita e il suo essere intimo potevano essere "letti" attraverso le sue opere stesse.
Ed è vero. Ma un commento ( in questo sito ) può essere occasione di uno scambio fecondo di idee e di suggerimenti. Del resto vorrei suggerirti, se puoi, di avvicinarti a Pavese ( poi capirai perchè ) anche se non è il mio autore preferito in assoluto.
Per quanto riguarda te e le tue poesie ti suggerisco almeno di leggere un riassunto di due sue opere: tra donne sole ( credo sia questo il titolo ) e la luna e i falò. Credo basti un riassunto, davvero...poi non so se l'avrai già letta, ma non puoi perderti la poesia "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi". Davvero, Luther, per come mi sembrano le tue poesie, credo che sarebbe per te di notevole interesse dare un'occhiatina alle opere pavesiane anche solo su un'antologia...tu prova e fammi sapere. Cmq aspetto tue nuove poesie :-) ( con calma )
Ciao