Volendo un po scappare, per arrendermi al pensare, sapendo che fa male, il continuo rivangare, imparo quindi un po a volare, proteso verso il bere, e riempiendomi il bicchiere, sperando di dormire, tra splendide atmosfere, di sogni colorati, fantastici e animati, correre su prati, coi pensieri più beati, a lasciare indietro spazio, a fermare le lancette, dilatando il tempo a fette, disegnando linee rette, senza angoli ne curve, senza spigoli ne scale, come a poter dimostrare i miei passi sopra al mare, ad alzarmi senza ali, per scordarmi tutti i mali, tutto l'odio e le bugie, inventando nuove vie, nuove strade, nuove notti, da giocattoli ormai rotti, da un esercito di morti, ricreare la magia, come stella e la sua scia, che fa nascere armonia, l'improvvisa ispirazione, per la mente lo scossone, che ti illumina l'idea e ti cambia direzione, che ti prende e ti conquista, che ti illumina la vista, e crescendo senza sosta, come vita ci dimostra, che il bisogno è cuore e testa, per accendere la festa, e scordarsi di chi resta, senza che rimanga mesta, e neanche un po indigesta la figura di chi sosta. concentrndosi con forza, rifinendosi la scorza, e volendo il sol volere, riducendosi nel dire, molto fare e poco dare, per noi stessi il sol pensare, come angeli dormire, fino al prossimo bicchiere.
Anto 17