Volgiti verso la tua illusione
e sorridi per ciò che sei.
Dolcemente langue il fuoco
che l'antichità conosce.
Ma antenato, che domani non saprai di essere,
ti consumerai nel tuo sonno,
abraso dove lei sospinge
la sua demoniaca malattia.
Decidi tu l'ora di tua morte?
O chi fluttua sì orrido
per carpir da te la gioia
e lasciarti storpio e claudicante?
Tu cessi la tua marcia forzata
ed ella in te si nutre
del soffio della tua astrattezza.