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Pubblicata il 23/06/2006
Lirica di Vittorio Fioravanti




Vinti orizzonti di laguna
rabbrividirono nell'alba ingombra
di basse nebbie,
fra simmetrie assurde di pali,
profili d'isole
di pietre logore
e ferme vele di mestizia.

Un gabbiano
s'era precipitato urlando;
una gondola era accorsa
colma di pianto;
e in dissepolti relitti
un pesce contorto d'agonia
sbarrava ancora occhi di stupore:

il suo corpo abbandonato
giaceva ora tra le alghe
e le sabbie affiorate
nudo.



* * *
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Povero pesciolino, forse gli occhi non erano sbarrati dallo stupore forse quando vedi la morte hai quello stesso sguardo.... Bella la tua lirica! ;)

il 23/06/2006 alle 13:00

...era un piccolo sogno calpestato?
magnifiche le visioni di venezia

il 23/06/2006 alle 16:25

Cogli vita e morte di una città che si offre nuda al tuo cuore.
Ciao, mati.

il 23/06/2006 alle 17:35