Ci stiamo affacciando, vagamente rintronati
A questa luce che tutto infuoca a dardi alterni
Il nostro verbo ha il volto pallido e acquoreo
Di chi è appena uscito a stento da una grotta
Il nostro verso manca ancora di vigore, d'energia
Cosa vuole questa luce? La pelle, a poco a poco, prende
Un colore più arso e più conscio. Il mondo aspetta di svelarsi
Stanti, perspirando distintamente, avvertiamo
Oltre le dune i rumori dei pini e dei castelli e di acque
Lentamente, ci avvediamo, sconvolti, dei nostri panni
Una coscienza si fa strada: poeti. Ci daremo al mondo
Il nostro verbo deve nutrirsi dei colori diversi
Il nostro verso deve rinforzarsi, bere a fonti caustiche
Impareremo la forza e il sussurro, l'arte e l'assalto
Ci stiamo affacciando, vagamente rintronati
A questa luce che tutto infuoca a dardi alterni