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Pubblicata il 05/05/2006

E tu mi dici, dai!
che c'è d'andare avanti
Ma è che sono stanca
e poi questa salita
che non è mai finita
Mi esorti a continuare
ma più non me la sento
di camminare ancora
Allora, afferro la tua mano
e con l'altra nella tasca
conto le mie sconfitte.
Non è che poi son tante
un'altra ci può stare e

....volutamente cado.


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Mi solletica l'idea, la visualizzazione della deliberata caduta; riesci a trasmettere la sensazione di disagio, il moto psichico che diviene corporale e si tramuta, facendo apparire orizzontale ciò che, a stento, s'intuiva verticale.
Se accetti il suggerimento, io lavorerei sulla prima parte, il linguaggio andrebbe affinato, reso scevro dai vincoli della comunicazione quotidiana.
E' solo la mia opinione, che ha valore soggettivo.
Buono il mio giudizio, giusta l'allocazione nella poesia visiva: si vedono le dita e s'immagina il crollo.
Nino

il 05/05/2006 alle 20:15

è semplicemente leggera, scivola nella mente e si legge tutta in sorso, a me piace molto.
l'emozione è un attimo di sconforto, l'arrendersi e il cadere sono l'urlo... in seguito alla stanchezza... alla sconfitta.. mi sento molto fortunato, ma da tutte le cose negative che mi sono capitate, (e vai per fiducia sono state tante, ma non eccessivamente...) sono riuscito a carpirne il lato positivo, sempre... proprio sempre.... ho aperto gli occhi e sono riuscito a vedere nella sconfitta un cambiamento, il tempo, il maledetto tempo dà sempre le risposte...
Grazie per l'emozione
il nome ileana ha, nel pronunciarlo, un suono dolcissimo...
Luigi

il 05/05/2006 alle 21:53

Una mano ti conduce ad andare avanti, a tentare ancora e tu ti rimetti in gioco, pur avendo la consapevolezza della difficoltà.
Bella immagine esce dai tuoi versi, un abbraccio, mati

il 05/05/2006 alle 22:48

bello il coraggio di ammettere le proprie sconfitte..bel suggerimento

il 06/05/2006 alle 01:10