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Pubblicata il 22/04/2006
Avrei preferito uno schiaffo
in pieno viso,
parole di sfida,
una scenata,
una coltellata nel cuore.

Ti vendicasti col silenzio,
un muro nero
Impenetrabile.

Nessuno puo' scalare
una barriera così alta,
spessa,
dura
Invincibile.

E' questo ormai il supplizio
che devo sopportare,
più orribile di mille tormenti
messi insieme,
più intollerabile di un tradimento
consumato davanti agli occhi,
più doloroso di saperti morto.
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silenzio.....un muro nero e impenetrabile...una barriera alta.....
devi averla fatta grossa!!
Bella
Maluan

il 22/04/2006 alle 20:49

molto vere le tue parole...e ahimè...atteggiamento diffuso quello di elargire come risposta il silenzio...forse più che silenzio dovrebbe chiamarsi codardia...mancanza di intelligenza emotiva....egoismo...smania di superiorità....

il 22/04/2006 alle 21:46

il mio voleva essere un commento ...non una risposta al commento precedente!!!...ho sbagliato a cliccare!!!

il 22/04/2006 alle 21:56

abbatti 'sto muro e chiedi scusa.

il 22/04/2006 alle 22:02

In questo caso è un silenzio lacerante che colpisce l'anima in profondità, e agire nulla serve ci vuole tempo per comprendere con la serenità nel cuore, un saluto nadia

il 22/04/2006 alle 22:23

Non colgo certi silenzi come armi terribili, talvolta sono utili per accusare i colpi ricevuti ed avere il tempo di capire, ma forse nel tuo caso volevi sentire la sua voce, seppure urlante, come prova di presenza, un caro abbraccio, mati

il 22/04/2006 alle 23:46

Quanta verità nelle tue parole.. verità tratta da momenti ed emozioni reali.. spesso insopportabili..
Sappi che ti sono vicino.
E allora un abbraccione grande. :-)

il 23/04/2006 alle 01:42

Il silenzio della persona che si ama è un dolore insopportabile, si preferirebbe qualsiasi cosa, anche un colpo di coltello (sarebbe almeno un'azione, anche se violenta, una forma terribile di attenzione ma pur sempre qualcosa) alla chiusura totale. Volevo porre l'attenzione proprio su questo. Un abbraccio.

il 23/04/2006 alle 11:55

Caro Malu, non sempre, in amore, bisogna farla grossa per farsi del male. Si è così ipersensibili che basta poco per fare una tragedia. Comunque, sicuramente la protagonista della lirica ha offeso l'uomo che ama, forse anche non volendo, ma lui non cerca una chiarificazione, si chiude nel silenzio.
L'elemento centrale sta proprio nella durezza del silenzio: un supplizio tremendo da sopportare.

il 23/04/2006 alle 12:01

Forse hai ragione te: puo' essere una forma di egoismo, io la sento come un'arma nelle mani di chi è amato verso chi l'ama e che, in un certo momento della relazione, per qualcosa che accade, vuole punire. Un salutone. Marina

il 23/04/2006 alle 12:04

Non è possibile chiedere scusa a chi non risponde, a chi resta in silenzio. Ciao. Marina

il 23/04/2006 alle 12:06

Si, Nadia, un dolore lacerante a che si deve sopportare con coraggio. Ciao. Marina

il 23/04/2006 alle 12:07

Sicuramente l'uomo della lirica resta in silenzio per metabolizzare il dolore dell'offesa, ma la lirica si concentra sulla pena della donna che non trova una strada per dire le sue ragioni, per riallacciare un contatto con l'essere amato. Davanti al muro nero del silenzio puo' solo soffrire disperatamente e sentire che si tratta di una punizione più forte di qualsiasi altro castigo. Bacioni tanti. Marina

il 23/04/2006 alle 12:13

Grazie Megrez, per il bel commento, molto affettuoso. Un abbraccio. Marina

il 23/04/2006 alle 12:14

è una punizione crudele...e vigliacca...io non tollero il silenzio come arma...la trovo crudele...e distruttiva...molte volte viene utilizzata per punire ...e chi la utilizza ci riesce benissimo...a fare male...ma il miglior modo per far capire quanto sia uno sbaglio è ricambiare allo stesso modo...col silenzio....

il 23/04/2006 alle 13:13

il silenzio è un'arma crudele, ma gli innamorati sanno farsi anche molto male. Molte volte non si puo' fare a meno di rispondere al silenzio con il silenzio, ma, se una persona ti interessa, è veramente un dolore. Ancora un salutone. M.

il 23/04/2006 alle 14:31

Quando finisce un amore
si alza un muro nero,
come una barriera che
diventa insormontabile.
E tutto questo ingenera
nella mente, meccanismi
di autodistruzione.
perchè il silenzio.
logora,ti macera dentro...
e diventa ancora più doloroso
pensarlo.chiuso nel suo silenzio..
che saperlo morto.
Cara Marina,nel dolore,
il poeta,mette a nudo la sua anima!.
Ti abbraccio con affetto .Dora.

il 24/04/2006 alle 20:54

Io penso, cara Dory, che il dolore sia il motore di quasi tutta la poesia che è stata scritta, che si scrive e che si scriverà. Un bacione. Marina

il 25/04/2006 alle 15:11