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Pubblicata il 08/05/2002
Amo il suo volto segnato,
quel franco sorriso
quell’aria di bimbo burlone
sereno e scanzonato

Amo portargli il caffe
osservare ogni suo movimento
scherzare di piccole cose
lanciargli messaggi un po’ ose’

Amo con lui lavorare
intuire i suoi neri pensieri
cercar di distrarlo da cio’
e udir la sua voce suadente
parlare con qualche cliente

E quando ormai sera
insieme le scale scendiamo
e’ quasi un momento perfetto
un atto di complicita’
diretti alle auto noi andiamo
e tacitamente si va

Un’altra giornata e’ finita
i suoi cari ben presto vedra’
la rossa vettura svanisce
e sola mi sento di gia’

La mente comincia a vagare
il cuore ha un dolce tormento
un forte dolore mi assale
vorrei fosse fame….
ma e’ un attimo di smarrimento

LM/1993

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Che tormento, una situazione così, ma l'hai resa molto bene, fluidamente, con tenerezza..
Ciao
Axel

il 09/05/2002 alle 13:46