PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/05/2002
Ipoteticamente
composi un'introduzione
che dialogava con le genti
senza che nessuno
se ne appropriasse.
Il centro del mondo
era il figlio che non avevo mai avuto,
anche se il suo volto
era sempre nel mio cuore.
Distinguevo l'amore
dallo squallore
dei corpi di gomma
che davano piaceri di breve durata.
Il mio era solo un monologo,
frutto d'angherie
che facevo a me stesso,
colpevole d'essere amante dell'uomo.
Terreno celeste
era la mia anima,
opposta ad un mondo
che divora se stesso
e non se ne dispiace...
  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

Un messaggio come il tuo sembra, ora, dare quasi fastidio...
Il mondo "divora se stesso"...capisco questa tua frase.
Ma non credo non ci sia un minimo di consapevolezza di ciò.
Credo manchino persone carismatiche che portino avanti con coraggio ( ma anche e soprattutto con flessibilità ) prospettive nuove.
Dialogare con le genti è possibile, ma perchè qualcuno faccia suoi i messaggi è necessario arrivare al cuore.
Un cuore difficile da convincere, ma credo che l'amore ( che come hai detto tu non è squallore ) non sia così tanto difficile da risvegliare e ritrovare.
Credo l'unico problema sia l'opposizione logica tra terreno celeste e mondo:
così non dovrebbe essere. Se ho ben capito chi sei,ricordo solo che il Regno dei Cieli va costruito anche tra noi ( perchè...là dov'è il tuo tesoro, è il tuo cuore ): e il messaggio più stridente è quello della Croce, per paradosso la metafora, vissuta, più bella dell'amore.
Non tirarti indietro e coraggio. Sono con te

il 08/05/2002 alle 11:30