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Pubblicata il 09/04/2006
Io rimesto per te
parole oltremodo azzurre
e dipingo i restanti soli
di colori precari.

Questa luna dimezzata
da una scure impetosa
ha ancora la pazienza
di sussurrarmi dolore.

E' sacrale carenza di suono
ed io non so più dove abbia fine
il mio grido impronunciato
ed inizi il tuo canto.

Conto le stelle
eppure cado su di te.




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Una lotta impari sembra affrontare la protagonista di questa bella poesia con passaggi criptici che l' abbellisce anche nella triste realtà che deve affrontare.
Un ciao ammirato
da orso Cesare

il 09/04/2006 alle 09:07

Lotta impari, forse è perchè già persa in partenza, o già vinta, chissà...
Grazie!
Ele

il 09/04/2006 alle 13:14

Particolarmente bella tra emozioni così contrastanti, un abbraccio, mati

il 09/04/2006 alle 16:16

Qui si tenta con ogni mezzo, mio caro, d'evitarti apnee e anossie... Sia mai che vengano compromesse così prezioner sinapsi!!!

il 09/04/2006 alle 22:09

Grazie Mati! Ambivalenza forzata di fronte alla bellezza di cui non si ha modo di fruire

il 09/04/2006 alle 22:10

Grazie Max. In realtà proprio il canto, le stelle e la luna sono agenti della ferita...
baci
Ele

il 09/04/2006 alle 22:18

ops... preziose sinapsi, volevo dire!
Le mie sono già compromesse!

il 09/04/2006 alle 22:27