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Pubblicata il 10/03/2006
senza motivo scivolo nella tristezza
e rimango come una statua immobile
senza possibilità di scelta
inseguito da strane miserie mentali

con il terrore negli occhi
sono come calpestato da mandrie di paura
e dentro questa bella insegna luminosa
mi scopro vigliacco e cadente ogni giorno di più

sono un dannato con la testa da vulcano
non possono uscire lacrime dal deserto
e all'inferno durerebbero un niente
scelgo un sorriso teatrale ,un applauso vuoto

senza nessun senso voglio solitudine
e la mia fragilità non ha scampo
la chiudo nell'angolo della mia mente
mentre goccie di sudore riescono a scappare

adesso rosso in faccia e occhi scalpitanti
sto naufragando nella totale confusione
le mie ossa si fanno poltiglia
e divento immobile e strisciante

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Una tristezza intensa che scende come spada a ferire l'anima e il corpo, bisogna trovare nuove forze per reagire e sconfiggerla, salutone, mati

il 11/03/2006 alle 18:33