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Pubblicata il 31/01/2006
Se il mio essere è gramo ripiegarsi,
tu sei quello che dai, luce e sorriso
degli occhi di chi dona dei tuoi doni
fedele specchio di riconoscenza.

E poi, della tua voce basta il tenue
ricordo di echi lontani; del cuore
immaginarsi il fremito, il mistero
lieto di amore, e verità di sogno.

Se voglio e più non spero, tu rimani
la mia speranza e il mio volere, scevri
di brame e di illusioni; sei del giorno
che attendo il primo sole, e il tempo eterno.
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