yadrin...ma che dolore c'è che ti attanaglia! mostro dalle sette teste!...il metallo: cosa fredda e dura..e se invece tu avessi bisogno di un poco di calore? ma se non ti fai raggiunegere..come posso donartene anche solo qualche goccia...ti stringo forte...mare...
Io ne sono totalmente sprovvista di coraggio, eppure credevo che insieme avremmo trovato la forza di dimenticare il dolore. Non si può eternamente vivre di questo, non si può credere vita la solitudine e la sofferenza. talvoltami viene da dirti "cazzo yadrin hai vent'anni, consideri chiusa una vita che ancora deve cominciare".Poi mi dico che in verità di te non so poi così tanto, non conosco che la verità che tu mi hai accontato e credo che sovente tu me l'abbia edulcorata per non farmi preoccupare.
Oggi sono stata ad una veglia funebre, poi in ospedale, poi ho letto il tuo dolore. Giuro tesoro, quest'inverno finirà presto. Ti voglio bene
Ci lasci sempre sbigottiti ed impotenti, leggiamo questa tua sofferenza che ti porta sempre sull'orlo di un precipizio e scende un grande dolore sull'ombra che ci appare.
Prova a trovare la forza per reagire allo sconforto e tendi il braccio a chi vuole il tuo bene.
Hai occhi grandi per scoprire che la vita ti può sorridere, un abbraccio, mati
E' indubbio che la tua poesia sia intrisa di disperazione e, leggendo i commenti degli altri, mi sono resa conto che il tuo dolore genera molte preoccupazioni. Io credo che il poeta non sempre esprima un dolore personale, o meglio, la poesia, pur essendo connessa fortemente con il nostro cuore, è il nostro occhio sulla realtà. Ci facciamo carico di un "dolore più grande", di un disagio. Quando si è giovani spesso si è disperati davanti a un mondo che non corrisponde alla purezza di quell'età, ma è normale ed è un bene. L'indifferenza è il vero strazio. Ciao.Marina