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Pubblicata il 19/01/2006
Povero bambino
hanno fatto della forza della cultura
la forzatura della tua crescita

Povero bambino
che potresti passare pomeriggi di gioco
e
perchè no
di noia ogni tanto
invece
giungi a casa già stremato
a pomeriggio inoltrato
sul far della sera
con compiti e balzelli
di inumana fanciullezza

Povero bambino
che dicono
"per il tuo bene"
tutto questo studiare
che a otto anni sei come ingegnere
e che insegnanti (almeno cinque)
fanno a gara a chi dà da svolgere
più lavoro a casa
dalle diciotto alle ventuno e più.

Dov'è il tuo diritto
a crescere infante
per diventare poi buon uomo
senza necessariamente essere
professore a otto anni?

Povero bambino
con infanzia negata
da cultura forzata
e a tratti anche abbietta
perchè ti voglion ometto
a tutti costi
anche se sei ancora
bambino



pur sapendo bene che non è certo poesia questa, non ho potuto fare a meno di considerare il termine bambino, davanti allo stress che subiscono ogni giorni i fanciulli.
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mah! sera cara, io non ho mai voluto aggiungere altro peso ai miei figli quand'erano piccoli: uscivano alle 17.30 da scuola ( lavorando io, frequentavano anche il dopo-scuola), eppure avevano sempre una carica di compiti disumana. avevano entrambi ben 5 maestre (e pensare che io alle elementari ne avevo solo una...) ed ognuna di esse affibiava una molte impressionante di compiti da svolgere o finire a casa; morale: uno stress per loro ma anche per noi genitori che anzichè giocare o "annoiarci" con loro, ci mettevamo a fare i maledetti compiti. senza contare i sabati e le domeniche o - peggio- le feste comandate: una gara a chi ne dava di più. altro che "attività" extra scolastiche....
ora vedo le mie amiche con figli piccoli con lo stesso problema. non è cambiato nulla il 15/20 anni!
bacio a te e grazie mia carissima . ciao pat

il 19/01/2006 alle 15:38

E' vero che la scuola con la nuova struttura organizzativa a moduli, spesso, perde il senso di ciò che è utile al bambino per la sua crescita integrale, ma è pur vero che anche in famiglia c'è una notevole aspettativa su più campi, dall'espressivo allo sportivo e che per i poveri bambini resta poco per trastullarsi liberamente coi loro giochi preferiti.
Comunque è utile anche dialogare con gli insegnanti e fare sentire la voce del dissenso, nei casi gravi.
Un abbraccio ,mati

il 19/01/2006 alle 17:40

ciao..audace la tua poesia che racconta una grande verità..a presto fra

il 19/01/2006 alle 23:49

ho fatto battaglie ed instaurato dialoghi con i 10 insegnanti dei miei figli (5 per ogni figlio....) qualcuno ha compreso (uno o due) che il bambino è essenzialmente un bambino. le mie aspettative erano di crescita graduale, anche per la cultura. un bambino non è un enciclopedia senza cervello....
ciao mati cara. un bacione e grazie.
pat

il 20/01/2006 alle 10:53

il futuro della cultura è sempre un successo assicurato. E' a 6/7 anni che non ha senso la giornata passata a scuola e poi alla sera a casa ancora chini sui compiti. i compiti devono svolgerli a scuola, al pomeriggio. sennò il termine bambino non esiste più, come la sua infanzia.
ciao sole. un abbraccio e grazie.
pat

il 20/01/2006 alle 10:56

mi fanno così pena questi piccoli di 6/7/8 anni alle 18/19 di sera ancora chini sui compiti dopo essere usciti da scuola alle 5 del pomeriggio....
ciao fra. grazie anche a te per il tuo passaggio qui.
un bacio
pat

il 20/01/2006 alle 10:57

...ecco..appunto...chi risponde lo fà di sabato mattina, momento fatidico per i compiti...nel mio caso di due pargoli di 6 e 10 anni...
..concordo in buona parte ...
Un carissimo saluto
Hola
Marco

il 21/01/2006 alle 10:01

se sei a casa a far i compiti con loro (o per loro? così fate tutti prima e potete dedicarvi ad altre cose più piacevoli) vuol dire che è una realtà molto sentita...
bacio a tuoi pargoli, in questo caso!
pat

il 23/01/2006 alle 09:19