PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/01/2006
Il giardino fiorito
apparteneva a Maria

ma nessuno ci giocava

Aveva sopra il davanzale
le sue orchidee rosate

e due briciole di pane

Maria aveva gli occhi
del suo mare azzurro
annegati nelle lacrime

Il giardino di maria
aveva sempre rose rosse:

senza spine
gli steli

senza foglie
le rose

guardavano all’orizzonte
sempre

Le rose di Maria,

aspettavano
i tramonti e le albe

le navi e le vele gialle
che solcavano quel mare

fermo e piatto

Nel giardino maria cantava
le sue melodie

fatte di nenie e preghiere

Apparve sconvolta
quel mattino

quando la vela arenò alle rive
e le tele gialle baciarono la sabbia

Le rose cambiarono direzione

e le spine spuntarono dietro le foglie
nascoste …a pungere

Conobbe il sapore del sangue
che suggeva solo adesso

Negli occhi Maria ebbe
un sussulto

e l’azzurro del suo mare scomparve

Il rosso del tramonto
si fermò sulle sue iridi

Le passioni scaldarono
le sue albe

Mentre arrivava il mare
in tempesta a sconvolgere
le dune sabbiose e dorate

divorate dalle onde
di sentimenti sconosciuti

Il giardino di Maria
si coprì di erbe
e
aprì le porte ai serpenti

che divorò i passeri
e le briciole sul davanzale

e le orchidee caddero
nella torba dei cani

che frugavano rabbiosi

Il giardino di Maria
non era più di Maria

Mentr’egli ingrassava
lei smungeva le carni

e il veleno delle parole
impossessò il suo spirito

fatto adesso di bestemmie

Notti e giorni trascorsero
nelle vene di maria

La vergine puttana
non distingueva più
le ore del tempo andato

e presente

Non conosceva odio
non conosceva amore,

solo la bestia annidata
che nutriva il suo corpo

di avida passione

Nell’attimo della morte
-Maria-
rivide i suoi occhi azzurri

e le rose rosse e gialle
che cercavano di nuovo

l’alba e il tramonto

Il giardino riprese i colori
e dalle torbe le orchidee

videro la luce

e i passeri volarono
beccando ancora briciole

Maria cantò
la nenia e le preghiere

e il corpo si dissolveva
tra le vele gialle

Il mare- di nuovo- s’appiattì

e le navi lontane

solcavano le onde rosse
dell’alba e del tramonto

Maria non sospettò
alla noiosa ripetizione

dei giorni e delle notti

dei fiori nella sabbia

All’unico ramo
dell’unico albero

lasciò cadere il suo corpo
sopra le pietre decomposte

della sua belva d’amore

e partì avvolta tra vele gialle
coperta da rose rosse

del giardino che fu di Maria.

  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (2 voti)

A volte inventarsi il dolore degli altri è complesso, non rende credo come tu vorresti. Ciao

il 15/01/2006 alle 17:20

ma io non voglio il dolore di nessuno
è una poesia e come tale va letta con tutte
le sue metafore e i suoi significati cara Astrea..
un abbraccio

il 15/01/2006 alle 17:42

Posso dirti che non hai capito nulla...permettimi di dirtelo, parti sempre in quarta...non ho scritto quello che stai dicendo e nemmeno pensato....

il 15/01/2006 alle 18:14

A me è iaciuta molto nel suo susseguirsi di immagini-metafore (....e dire che non amo moltole poesie lunghe..)
Ciao,Antonio

il 15/01/2006 alle 18:20

ma il mio non era un rimprovero..
magari non avrò capito..ma tu nemmeno hai capito quello che io voglio dire-..
1-1 o zero a zero?
ma dai che ti voglio bene..e avrò capito male io..

il 15/01/2006 alle 18:32

neanch'io amo molto le poesie lunghe..non amo leggerle
ma questa mi è sembrata scendere come un bicchiere d'acqua..
grazie Antonio

il 15/01/2006 alle 18:37

questa non è una poesia è un tema.
compito in classe: titolo...svolgiemnto, conclusione.

il 15/01/2006 alle 22:42

Se è un tema, come ha detto qualcuno, è stato svolto benissimo e merita il massimo dei voti.
Delicatissima e preziosissima poesia,
degna delle tue migliori opere. Ciao, Antonio

il 15/01/2006 alle 23:15

NON CAPISCO SINCERAMENTE CERTI COMMENTI...VABBè,I MARICCHIEDDI MBIRIUSI!..EEEHEH...CONCORDO CON ANTONIOCOVINO QUESTA POESIA TRA LE TUE MIGLIORI...LASCIA SENZA PAROLE...DELICATISSIMA, IMMAGINI IN TRASFORMAZIONE...è UN SENTIMENTO CHE SI DECOMPONE...è LA VITA...è L'ASSENZA DI VITA....è LA MORTE...è SVEGLIARSI...è PARTIRE...è TUTTO CIò CHE SI MUOVE E SI COLORA E SI DECOLORA NEL MISTERO DELL'ESISTENZA!...BRAVISSIMO!!!!!!!....CIAO
ALE

il 16/01/2006 alle 12:21

Pare di vedere Maria nella solitudine, nel tempo dell'attesa e della speranza, nel fuoco di pene d'amore, nella disperazione, nella dipartita, mentre il giardino ed il mare fanno da sfondo ed animano i diversi momenti della vita della donna.
A me ha procurato emozioni, ciao, mati

il 16/01/2006 alle 18:14

non tutti sanno leggere i temi,
come non tutti li sanno scrivere..
per cui ....
grazie pat..

il 17/01/2006 alle 11:00

Antonio la tua generosità mi fa bene..
grazie!
un abbraccio Roberto

il 17/01/2006 alle 11:00

bè per una sognatrice come te... è facile sognare il giardino di maria
e le sue emozioni..
grazie..

il 17/01/2006 alle 11:11