Spara. Sto consumando l'aria.
E non mi hai detto ancora se respirando muori
più in fretta: sto raccogliendo sassi,
catrame e sabbia per farne la dimora
di chi non lo so ancora.
Parla. Sto attraversando spazi
come pareti seguendo un tenue filo
che non è voce e non è lino. Sto per gridare
ma non saprei che dire. Ho eretto un muro,
ho cominciato a scomparire.
Dormi. Sta cominciando a piovere.
Sto continuando a piangere. Il buio nelle mani,
le stelle assassine dentro gli occhi. Il fiato
rappezzato stanca le mie gambe. Mi piego.
Eccomi.