PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/01/2006
Porterò con me

strascicar di pantofole

nella notte

e lamenti offerti al silenzio

di clessidre

sospese su bianche lenzuola

ingiallite dal puzzo di urine

il sorriso beffardo di un clown

un camice vuoto

assente di mente

e di cuore

e un altro anno

che chiude le porte

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Porti con te sicuramente tanta amarezza.

il 10/01/2006 alle 16:39

l'abbandono.

il 10/01/2006 alle 19:08

molto toccante, c'è la sensazione di trovarsi lì,
a contatto con quelle vite posteggiate tristemente nella vecchiaia di giorni uguali a sè stessi..un abbraccio fra

il 10/01/2006 alle 21:21

Luogo di dolore sconfinato specialmente se a quella porta così fredda non arriva più la carezza di un affetto, ciao, mati

il 10/01/2006 alle 23:35

bella poesia....dove metti l'accento sulla tristezza e il senso d'inurtilità di chi varca quella soglia....curati non sempre da persone sensibili, da persone che lo fanno per professione, non dalle mani amorevoli dei propri cari...
ciao, dany.

il 11/01/2006 alle 01:37

non puoi non sentire amarezza e tanto altro dopo averne visitato uno...
un abbraccio

ileana

il 11/01/2006 alle 12:12

....è terribilmente triste
ciao e grazie

ileana

il 11/01/2006 alle 12:15

un abbraccio anche a te
grazie
ileana

il 11/01/2006 alle 12:17

Come si fa ad abbandonare il proprio genitore...
io questo non lo capirò mai!

ciao mati

ileana

il 11/01/2006 alle 12:22

Il dolore e la sofferenza dell'abbandono non si curano con i farmaci...e il personale che ci lavora....per loro è, appunto, un lavoro!
ciao e grazie.

ileana

il 11/01/2006 alle 12:25

Non riuscirò mai a capire come si fa a portare un genitori in un ospizio... è praticamente liberarsene dopo tutto quello che ha fatto per te!
tralsciando quello che si vede lì in quei posti...

un abbraccio

Francesco

il 11/01/2006 alle 16:30

eh già!
eppure quei posti sono strapieni....che tristezza!

ciao francesco

ileana

il 11/01/2006 alle 17:02

Vi è davvero tanto in questa poesia.
Scusami Ileana, sono io che leggo di te con ammirazione.
Scrivere poesie come questa è sempre difficile
anche perché la gene di solito
scivola via indifferente di fronte a certi temi.
Taluni pensano che siano fastidiosi, altri un poco patetici.
Io trovo che tu abbia saputo evidenziare con giuste immagini
la solitudine e la difficoltà di essere vecchi.
Oggi leggevo su una rivista un'intervista a woody allen. Lui racconta che invecchiare è,
per gli altri che ti guardano,
già un poco morire,
poiché, in un mondo che corre
chi rallenta è un peso morto.
Ti abbraccio con tanta simpatia

il 14/01/2006 alle 16:55

Grazie lyedra d'esserti fermata dalle mie parti con questo commento che mi onora e dimostra la tua grande sensibilità...
ciao

ileana

il 15/01/2006 alle 12:14

Davvaer un "piccolo" capolavoro che prende, emoziona e lascia un nodo in gola....
Ciao,Antonio

il 15/01/2006 alle 12:25

grazie anche a te caro antonio per l'attenzione che
dimostri alla sofferenza e alla solitudine degli anziani lascati soli...
un abbraccio

ileana

il 15/01/2006 alle 12:42

Molta falsità e ipocrisia tra i commenti di questa stupenda poesia che con parole toccanti parla del dramma di questi poveri esseri umani che giunti alla fine del loro viaggio vengono scaricati, quasi buttati in queste strutture che chiamano "case di riposo" ( io le chiamerei anticamera della morte ) ...Penso che i figli invece di pagare rette spesso molto salate in questi " ricoveri " scegliessero di assumere nella propria abitazione una persona all'altezza della situazione che si prendesse cura di loro senza farli allontanare dall'ambiente in cui hanno vissuto fino all'ora.... spenderebbero meno e, non si porterebbero dietro rimorsi quando poi non ci saranno più......la vita è una ruota che gira.... domani toccherà a te trovarti nelle stesse condizioni e, dai tuoi figli riceverai ne più e ne meno di quello che avrai saputo donato ai loro nonni......

il 19/11/2018 alle 22:17