Sono arrivato, sposa giovane e bellissima.
Rispolvera pure le foto intarsiate di ricordi che
annaffiano i tuoi occhi e commemorano
teneramente la fede che porti al dito.
Sembrano cartoline impolverate, queste immagini,
inviate da un dio della memoria, per risollevare
il tuo spirito e un affetto così immortale, che non
riconosce la sua fine neanche quando l’ha vista.
E questa chiesa gremita di bianco e nero, e tu
con quell’abito pitturato di promesse e speranze,
che ti intingono il cuore con la radice della loro felicità
perché sarà la poesia di un giorno infinito che si
ripeterà, cantando le strofe più amate.
Li vedo quegli occhi innamorati dinanzi a i tuoi.
Così bisognosi di cure e di carezze, che tu hai sempre
infinitamente concesso, dimenticando ogni parte di te,
perché la davi a lui. Ogni spartito del tuo sentimento,
apparteneva alla voce della sua anima, che
la intonava con una simil dolcezza che non hai mai
più riconosciuto altrove.
E qui, è quando sei diventata madre per la prima volta.
Che indicibile emozione, dentro quel sorriso affrescato dalla
mano di uno splendido pittore di vita.
Adesso posso anche andare mamma, sposa fedele di un
lungo interminabile abbraccio, che in questo album ritrova
le tracce mai perse, ma sempre intimamente consacrate,
di un amore ancora innamorato dei tuoi giorni,
e delle pagine meravigliose che gli hai regalato.

(a mia madre)