"Sulle scale. Fermo. Impassibile. Aspetto l’orma dei miei passi che mi insegue , ma non sa dove sono.
In silenzio. A metà tra due piani.
Né sopra, né sotto.
Troppo stanco per salire, troppo debole per scendere.
Un ombra trascina la sua voce, che si avvicina, ma che apre una porta, e si scioglie nella gioia di un ritorno a casa.
Perché non hai guardato? Ero davanti a te. Su queste scale,
così inermi eppure così umane. Non hai riconosciuto il mio silenzio?
E la mia paura?
Basta così. Scenderò, anche se costerà tanto, forse tutto.
Ma, ecco. I miei passi mi hanno finalmente trovato.
Mi indicano la nuova strada. Che poi è quella vecchia.
Salgo a casa. Busso alla mia porta, come ogni sera.
Ma su quelle scale, la mia vita ha lasciato le sue impronte,
invisibili e tormentate, che forse qualcun altro riconoscerà
come le proprie"