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Pubblicata il 26/12/2005
Lurida vita mia
che poni in essere

istanti di paure e scelte
che mai ti fece l’alma mia cortese?

Costretto a perseguire imprese
fatte di dubbi e lacrime

strappa ai calendari
i giorni della morte
che della falce cinse gote sue

Col filo di spada visse Damocle

ma niuna paura ebbe pugnare
col fardello della mala nova

ed io costretto invece a riferire
d’immane sorte che stanga la sua vita

Il filo tenue è pronto lì a spezzarsi
come il cor di madre che lo piange

e padre e figlio a confortar dolore

ed io attendo …il natale
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Versi forti e decisi che manifestano il dolore che è in te. Sono pieni di sentimento e di dolore.
Un bacio
Maryt

il 26/12/2005 alle 15:41

Struggente poesia dedicata..Non ha bisogno di commenti. Bella!..Un grande abbraccio Dora

il 27/12/2005 alle 12:02