A volte sai guadagno la torre
lassù sul monte dal nome di metallo
pregiato
e mi "tuffo" nel mare,
ascolto il vento che sibila
tra i mirti gli asfodeli le ferule
lo strame ed i pini marittimi,
ne afferro con le nari gli odori forti
ed allora
quando sento i brividi di freddo leggero
che il libeccio mi dà
afferro quel vecchio plaid di lana
consunta in cui ti avvolgevi quando
mi prendevi disteso
ed è il tuo odore che copre quello
del mare degli asfodeli delle ferule
e dei pini marittimi.
A volte.
Poi sempre monta la rabbia
ed è l’odio che vince e gonfia
le gote in urla sorde
che vomitano anatemi feroci:
che tu sia maledetta!
Amata lo sarai sempre.
E lo sai.
10/12/2005