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Pubblicata il 08/12/2005
Seduto capo chino
davanti a me –restava-
con la canuta chioma
che il tempo a lei
–tornasse-

Scialle e spezie in mano
legata sopra i fianchi prese
una ciocca e disse:
Salvati! snocciolava labbra
- Ancora rosse -

Mentre in cucina fiamma
cantava a sera – bolliva –
la patata insieme alla castagne
tra scoppiettii di sabbie e infarinate
-caldarroste-

Lo zenzero aspettava
invano e allegro di colore
rispondeva fragranza aspra
di ceneri bruciate a streghe
-misterioso-

Sfregata a lampada d’ aladino
nuvola acre e rossa sollevò
ma a vuoto cercò un corpo
e voce prendeva il petto:
-Tilo!-

Sospesa tra le nuvole -giocava-
tra coriandoli, cannella e trigonella
Mataji figlia di maga –indiana- era-
presso campo attiguo a Sigonella
-americana e ...prigioniera! -
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è un parallelismo tra il modo di vivere dgli indiani d'america e i siciliani..prigionier
a Sigonella come prigionieri sono gli indigeni d'america con gli americani..
grazie..e sei unica!

il 08/12/2005 alle 23:33

Accostamento che parrebbe audace, ma che tu rendi accessibile coi tuoi versi che immergi in aromi forti e in sensazioni di sospensione, complimenti di cuore, mati

il 09/12/2005 alle 23:32

troppo dolci le tue parole..grazie

il 09/12/2005 alle 23:41