Dissolti i germi allineati
l’uno accanto all’altro
nelle sfere grigie dell’aldilà
e non mi sembra vero
che il Signore si sia preso
un’altra madre ad accudire Proserpina.
Se avessi un’altra vita
da spezzare a forza di mazzate
ti prenderesti pure questa qua.
Non ho monete o paravento
ma un vago stordimento
tanto il mio cervello non dimentica
che sei fatto di glassa e di fiele
il destino è un’insolente verità.
Perché non ho ragione
di essere felice?
Perché non ho motivo
di essere infelice?
Divago a fari spenti
non ho fretta di accostarmi
l’alone l’ha perso la mia anima
di un’oncia di neve
al centro della terra
ho le stesse possibilità.
Se solo lo volessi
potrei sciupare questo silenzio apatico
che gravita intorno
ad un universo che sembra antico e vivo
ed invece… non è la realtà…