io però la penso così: pecca chi sottomette i popoli , che sfrutta i bambini, chi costruisce, vende, usa le armi, chi disprezza senza conoscere, chi si prende gioco degli indifesi... e poi mi spieghi meglio la fine....mare
il contenuto appare a prima lettura di facile accesso, poi leggendo e rileggendo ho potuto scorgere dei contenuti subliminari più sottili..penso che perseverò ancora un pò sul significato da attribuirle..entro questa vita s'intende! gico
Credo che mene faccia un discorso diverso. Ritengo che finalmente lui si senta libero dei peccati intrinseci nell'uomo, l'egoismo, il sesso per divertimento, la menzogna della mente che porta a tradirsi e a tradire. Però poichè questi difetti sono purtroppo la vita dell'uomo, la sua chiusa è da intendere come perplessità: "ora che sono un uomo migliore come potrò convivere con gli altri privato di questi peccati?". Interessante poesia che fa porre molti quesiti
Ciao mene e scusa se probabilmente non ci ho capito un cavolo a merenda.
Ho gia' discusso con marealto il significato di questa poesia, ma ancora sto studiando il modo per farvela capire...ma ci provero'.
Volevo innanzitutto elencare i tre "peccati" (che poi come ha gia' detto mare e wolf, peccati non sono) che "affliggono" la vita di un uomo: La masturbazione (prevalentemente adolescenziale), il sesso fisico senza alcun amore(prevalentemente raggiunta una certa maturita') e il tradimento, anche se solo con la mente e non con il corpo (prevalente nell'uomo anziano).
Potete intenderli come peccati intravisti dalla societa' o come peccati visti dagli occhi di una persona educata in modo profondamente religioso... ma i punti di vista sono infiniti.
Gli ultimi tre versi stanno un po' a ricordare che questi miei peccati sono stati raggiunti ancor prima di essere maturo... e quindi mi chiedo un po' cosa mi aspetta nel futuro... se ripeterli ancora e ancora oppure se ce ne saranno di nuovi oppure se arrivera' un giorno in cui mi rendero' conto che c'e' dell'altro nella vita che preoccuparsi di questi "peccati".
Mene.