Pozze di luce
sull'asfalto,
lacrime di stelle.
Prostitute,
ludibrio dei passanti,
nella prosaica positura
di benvenuto.
Guitto spacciatore
di filtri magici,
procacciatore d'effimera
soddisfazione.
Tediosa disinvoltura
del metronotte
distributore di impronte
su saracinesche abbassate.
Chiosco momentaneo
proditorio adescamento
caldo olezzo di
porchetta e di caffè.
Gendarmi assorti
nelle loro auto
in attesa che
nulla accada.
Risveglio lento
dei netturbini.
Tutto si dipana attorno
la draconiana mole
di questo castello
proclive ormai
a dimenticare
più fauste notti.
Dragando questa notte
milanese,
disarmante è la scoperta
di tanta armonia.