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Pubblicata il 30/10/2005
(pezzo tratto da una lunga storia in versi, mia ovviamente)

[...]

Vidi la mia città di diamante
trasformarsi in un cimitero fumante,
sentii le urla della gente terrorizzata
che invano sperava di venir salvata,
e un drago che scompariva in un momento
con le nere squame scintillanti nel vento.

Ed io entro quell'aspro roveto
vicino al fiume il greto,
sentivo le urla in quel loco,
lo vedevo lambire dal foco,
ma rimanevo tremante e celata
mentre l'ultima lacrima ancora non era asciugata.

Quante volte fui per prendere la spada
e, gettandomi per quella cruda strada,
correre in soccorso della mia gente
che sentivo gridare nella torre morente,
ma ogni volta ricadevo pietrificata,
troppa era la paura nel mio cuore ancorata.

Dopo tanti anni trascorsi,
dopo tutti i sentieri percorsi,
ancora un terribile quesito
dalla mia mente non è fuggito,
e tormenta il mio cuore
mentre guardo la piana con dolore.

Se avessi vinto la mia paura
sarebbe cambiato qualcosa entro quelle mura?

Il vento smuove i miei capelli
sfiora i miei occhi ribelli,
ma il mio sguardo rimane su quelle rovine
che continuarono a bruciare per tante mattine,
per anni ho vagato per il regno
lottando per non scordare il pengo
che in quel giorno lontano
facendo uscire sangue dalla mia mano
giurai davanti alle rovine fumanti
che mai più dal quel giorno avanti
avrei lasciato della gente morire
senza nemmeno avere l'ardire
di prendere in mano la lama
e anche io combattere non per fama
ma per salvare
anche con la vita mia rischiare.

Ma per ora il vento smuove i capelli
e io mi abbandono ai miei ricordi più belli.

[...]
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