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Pubblicata il 30/10/2005
scendo da queste scale
non so chi sono più
non so se ho freddo o fame
nè se il mio posto è laggiù
ho faticato a salire
ma la gravità ti afferra per i piedi
non ti lascia solo, mai
e tu pesi e scendi

il fuoco ha bruciato la mia casa
il gatto si divertiva a ridere di me
l'ho gettato nel camino
i suoi occhi sono entrati nelle mie orbite
e adesso scendo da queste scale
non so se fuggo da qualcosa
o se la cerco
non so se, come la farfalla
cha sbatte sul lampione,
cerco la luce o la odio
cercando di ferirla

scendo dalle scale
e il buio già mi ruba i piedi
scendo le scale e non c'è altro che io possa fare
non un pensiero
forse soltanto un piccolo cenno del capo
a indicare il tuo volto:
terrò un posto per te alla mia sinistra
per quando mi raggiungerai
e questa sarà casa nostra
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Se lasci la porta aperta, la luce entrerà e porterà calore alla tua anima smarrita.
Felice giornata, mati

il 30/10/2005 alle 16:40

il problema delle porte aperte è che lasciano entrare e uscire. ma va bene così. la mia porta sarà sempre spalancata. grazie mati, un bacio.

il 30/10/2005 alle 19:59

appena entrato e già così tante cose da dire...
mi piace questo tuo costante interrogativo.
complimenti.
Mene.

il 31/10/2005 alle 18:43

poesia di alto contenuto poetico
inserito in una metrica decongestionata da
inutili prosopoeici termini
contestualmente moderna e con
ritimi decisamente battenti in testa come un motore
a tre valvole
perde un pò d'olio nelle battute finali ma nel contesto riesce a lubrificare i cervelli!

il 01/11/2005 alle 12:39

Queste porte spalancate all'inferno also mi hanno molto colpito. Mi ha colpito il dolore forte, battente come dice pirro, il dolore che è motore inceppato nella discesa verticale, laddove non c'è più la ringhiera dell'amore a far da appiglio ai sogni. Questa follia dopo lo smarrimento, qusto girone dei dannati in cui tutto brucia e tu con loro. La chiusa è l'eterno grido di dolore, il desiderio di cicatrizzare ferite e solitudine portando con noi chi queste ferite e questa solitudine le ha create. Bella poesia, molto significativa. Lye

il 02/11/2005 alle 00:37