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Pubblicata il 17/10/2005
Essere per avere 15.2.1976

Mani contratte,
corpi irreali,
luci negli occhi mai sazi,
luci nella notte,
notti che si cercano
e la realtà del non essere
che unisce tutto questo
e sfrena l’essere per ciò che non è
e sa di voler essere.

Essere per avere,
avere per possedere,
per possederti,
tu,
il mio oggetto, il mio Dio,
e tutto di me si accartoccia
e la ricerca inconscia
che diventa conscia e fremente,
mentre scrivo per non farti capire,
e tu, che non osi sciogliere il tuo corpo,
mi guardi stupito.

Urla invece,
per ciò che potresti avere,
per ciò che potresti essere,
e non sei,
fallo per questa vita che sai di avere,
fallo per te stesso,
che non dovresti essere mai sazio,
questo è giusto che sia,
questo è l’istinto di chi vive
vita è questo, che non ti posso dire
ma che sai di avere.
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