Che strana questa poesia senza commenti alessandro. eppure il dolore, e la sconfitta, la rabbia e il disagio, l'amore e il disamore la rendono eccelsa. Vi è tutto in questa tua poesia e ci si smarrisce rapiti dalla sensazione quasi claustrofobica, come di farfalle impazzite infilzate con spillini su quel muro che tu stesso vedi. La sua faccia, il suo sguardo che trafigge e da trafiggere per non vedere più i suoi occhi che fanno male.
Scende e sale tutti i gradini della sofferenza questa poesia, fino alla rassegnazion e, non silenziosa però, non resa, ma comprensione del sè, del proprio limite raggiunto, di tutto il tempo consumato dietro ad un'illusione che ora è dis-illusione. E lei resta infine solo un pensiero fastidioso da scacciare, una mosca da allontanare con la mano. Bravissimo
bravissima tu!...una descrizione puntuale in ogni sfumatura....hai snocciolato il senso che ho voluto dare...bravissima....un commento che mi riempie....grazie