Il cuoco di prestigio
diede l'annuncio
sul declinare del meriggio,
al cibo io rinuncio,
disse l'artista,
lo faccio per il cuore,
tutti pensarono alle arterie,
nessuno a quell'apprendista
che con un solo sguardo
ma estrema precisione
avea colpito la mente del ciccione
generando d'amor
la fatal ossessione.
Si detestò
guardandosi allo specchio,
si sentì grasso
inadeguato vecchio.
Alla cena del presidente
poi, cucinò
senza assaggiare niente,
salse pasticci cacciagione,
usò i fornelli,
non certo l'emozione.
Sbagliò le dosi,
confuse aromi
e tempi di cottura
ottenne
una solenne bocciatura.
Ridotto peggio di un barbone,
un giorno su una panchina
del lungomare
riconobbe in una coppia,
la donna
che lo avea fatto sussultare
legata ad un uomo
grosso e pesante
come un elefante.
Morì di crepacuore
nonostante la nitezza
delle arterie.