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Pubblicata il 04/09/2005
Nei verdi pascoli,
con la sua presenza,
l'incantatore affermava
la sua onnipotenza.
Dolci parole
vane promesse,
una grande collina da
stringere forte.
Poi Melisande
principessa del mondo perduto,
presa dal dubbio
di mille tempeste,
con gentil voce
una domanda gli fece:
"Dolce incantatore,
suona e parlami
del profondo del
tuo cuore".
L'incantatore sbottonò
la camicia;
c'era un cassetto
dentro il suo petto,
ma nessun cuore
dove riporre tesori.
Solo un cassetto
era riempito,
dentro il suo cranio,
di mille fantasmi
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Bello rileggerti .Come sempre le favole insegnano :
Guai a chi si fa incantare e rinuncia alla propria Ratio verificando la consistenza delle promesse , prima dell'amara scoperta dopo la servile sequela !
Non c'è cuore , ma puro calcolo dietro le promesse dei Piazzisti,o nei Vitelloni quando è in gioco l'Amore. Evanescenti come Fantasmi, al momento di realizzare le promesse scompaiono....in tale chiave,soggettiva interpretazione di cui mi scuso, apro il tuo gioiellino .Pierguido

il 05/09/2005 alle 08:02

grazie Pier beso Sol

il 05/09/2005 alle 11:59

poi saprai chi è l'incantatore a tempo debito fa parte di una storia. Sol

il 05/09/2005 alle 12:00