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Pubblicata il 03/09/2005
Stesso abbraccio,
immagine tesa e vibrante,
riuniti per mezzo dei corpi,
palpebre socchiuse,
spazio rifiutato,
aria di musica.

Ci ha uniti per illuderci di vivere,
noi con la voglia di morire
in comune,
nel cuore.

Non guardarmi così,
silente vagabonda
di infiniti campi stretti,
so che a te che guardi lui
con un'altra
si uccide l'anima,
preparata sì,
illuminata sotto i nostri occhi.

Io sarò il tuo angelo lontano,
come ho promesso,
ti inizierò ad accettare
il mondo, non piangerai più.

Sarò io
il tuo pianto senza lacrime.
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