Scrivi le tue poesie, che mai nessuno
davvero leggerà; grida il tuo cuore
vuoto in lembi di carta senza voce
e taci in nembi plumbei ombre di dubbio.
Oggi c'è il sole, e gonfia dell'azzurra
sua veste pieghe di malinconia
la brezza che è un sospiro breve, un attimo
tra gli occhi di due amanti e l'orizzonte.
Scrivi le tue cazzate, e vanne pure
fiero; divelli sogni e ragnatele
con la tua forza di due dita, sola,
tremanti, e buia nostalgia di inchiostro.
Oggi c'è il tempo, dei tuoi trentacinque
anni, del mezzo della nostra vita,
cammino forse inutile, tra gocce
beatrici di speranza e strie d'inferno.