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Pubblicata il 29/08/2005

L’aria fresca del mattino, dopo la prima pioggia di settembre, esco sul prato a piedi nudi, l’erba è fresca, e dolcemente mi solletica i piedi.
Tra due rami, un ragno tesse la sua nuova tela, mentre un insetto rimane bloccato nella vecchia.
In inteso profumo di muschi, felci e funghi giunge al mio naso, portandomi in tempi lontani di perduta gioventù.
Mentre ancora questo splendido sentore allieta le mie narici, la pioggia di settembre torna a cadere.
Leggera cade, come piuma staccata dall’ala, bagna il mio corpo ignudo di ogni veste, tiro fuori la lingua volgendo il capo al cielo, sensazione di pura libertà mi circonda.
Rientro in casa, e guardo fuori, la pioggia di settembre cadere, ed in ogni goccia che sul vetro batte, odo lamenti di anime perdute, e mentre l’acqua scivola via, mi abbandona l’ultimo desiderio, essere anch’io come pioggia di settembre.
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Caro Fabio, stai recuperando alla grande e stai riempendo egregiamente il vuoto che hai lasciato non pubblicando per mesi.
sei dolcissimo e in questi versi c'è un tale senso di libertà, che io, Mamy, ti invidio. Bravo fabio.
Baci. TVB
Sempre tua mamy

il 29/08/2005 alle 14:20

mamy troppe parole non faccio come sempre che scrivere ciò che vedo e sento.... sei sempre unica e gentile e x questo ti voglio bene infinitamente.... grazie mamy tuo elf.

Fc.

il 29/08/2005 alle 18:57