Se fossi stato marinaio e poeta
avrei potuto navigare sul senso delle cose
aprire la parola come un frutto
e cancellare i livori dalla terra
illuminandola a spicchi
avrei potuto (oh sì, che avrei potuto)
cantare la vastità di ciò che è dentro
invece sono stato il granello di un deserto
dove si innalzavano muri di olivi
e di ortiche
e lo sguardo che batteva
sull’innocua apparenza
dei cavalli di Troia
vorrei poter essere stato il vento
senza residenza
un chicco di grano che esplode
il fiume che parte dalle viscere della terra
e va verso la cresta del cielo
a raggiungere il delta del sapere
e poi ritorna a nascere ruscello
in mezzo agli occhi
di una roccia indifferente.
OLIMPIA