Lieve fiamma
di una candela
e un lieve calore
al freddo buio
una pazienza
sottomessa
al sole gravido
è il mio sole
in questa stanza
che illumina
il tratto conosciuto
della trascendente
vacuità
confluendo nel decoro
cinereo che ombreggia
al danzar della penna
scalpello a incidere
parole nel foglio pietroso
dove l'inchiostro
affoga nelle frasi
scavate in una sbornia
leggera
nell'isolamento pungente
irrompendo nella
tempesta del cervello
per vorticare ancora
le scritte di pietà
al pensar perduto
tratteggio lettere
al tratto lento
al tratto pigro
le parole non hanno fretta
si posano in declive calma
nel foglio addormentato
turbata mia attenzione
a tener occhi silenti
mani soavi
pensieri spettrali