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Pubblicata il 31/05/2005
Tuona il lampo
nella foresta di sandalo
quietamente dormente.
Nella lunga notte,
l’avido serpente scruta il gruppo
intorno al sacro fuoco.
Cerchio solido, estatico,
unione decadente
di anime coagulate.
L’adiposo fusto espande
la sublime visione,
preclude la libera obbedienza
d’incestuosi servi torpenti,
d’un mandalico Regno trascendente.
L’accolta non oblia la notte,
vive con essa
nella tacita foresta.
Le sagge menti
celestialmente alterate
vagano deliranti
intorno alla divina palude.
Gli elementi sfrenatamente danzano,
angeli beffardi, pallidi, mutanti,
che aspettano l’inopinata
strana ora idiota
della resurrezione.
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Caro Andrea,la tua poesia è ricca di messaggi e metafore.Il caro sciamano che davanti a Manitù ritorna ,pazzo e libero...in questa foresta che emana profumo di sandalo,e davanti al sacro fuoco..si esorcizzano le paure..anime che vagano deliranti intorno alla divina palude...in attesa ,forse di essere liberati..aspettando la resurrezione!-
Al caro Sciamano, un caro abbraccio simbolico. Dory

il 04/06/2005 alle 11:31

sono veramente fiero che la mia poesia ti abbia in qualche modo affascinato, in tutte le mie poesie provo a mandare dei messaggi, a volte chiari, talvolta oscuri od ermetici, ma vi è sempre un invito alla riflessione, un tentare di far cessare le paure celate od impresse nella mente umana, penso che lo scopo generale della poesia sia proprio quello di destare gli animi, scuotere le coscienze e permettere che tutti possano sognare, amare, sperare e credere in sè stessi in piena libertà e pace, un immenso abbraccio ed a presto cara amica, di cuore.

il 06/06/2005 alle 10:23