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Pubblicata il 31/05/2005
Eri mia sotto un cielo stellato e una luna piena.
Eri qui tra le mie braccia,mentre il mio sguardo fotografava il tuo dolcissimo viso.
Gocce di cristallo scendevano sul tuo viso,invocando un tempo in cui la felicità era madre del nostro amore.
Eri mia quella notte, dove un'istante era eternità,dove un glaciale silenzio giaceva nei nostri cuori,intonando il triste inno di un'abbandono,che ha assassinato il nostro futuro.
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Intenso e quasi mistico sogno di possessività, infranto forse da un'abbandono improvviso, una fuga del sentimento chiamato amore, come una gelida chimera che si allontana verso nuovi orizzonti in cerca di nuove passioni. In poche righe sei riuscito ad esprimere in modo intenso e con un velo di malinconia un'esperienza che molti hanno già provato o proveranno, porgo un cordiale sentimento di rispetto per tutti costoro, amanti delusi che cercano nel groviglio dei ricordi un illusorio sedativo, invano.

il 31/05/2005 alle 12:14

...forse un addio improvviso, o magari il destino già segnato di due amanti....

Bellissima.

Angela

il 31/05/2005 alle 15:48

hai ragione,in questa poesia sono riuscito (come in poche mie altre liriche) ad esprimere i sentimenti di un'innamorato abbandonato dalla sua metà...io amo le poesie che parlano d'amore,anche quelle amare e malinconiche e nel mio repertorio poetico,quelle malinconiche sono tra le più riuscite e meno monotone (se hai tempo e voglia,leggi anche un'altra mia lirica che tratta lo stesso tema intitolata "I petali della tristezza";app ena l'ho letta dopo averla terminata,mi sono stupito di me stesso...).
Un'abbraccio da sweeter.

il 31/05/2005 alle 21:42