Morto era il sol nel cielo
quando con lieve frullar di grand'ala
passò la preda nobile e ambita
Occhio fermo l'agguattò,
d'un tratto dal suol,
secca per l'aere saettò la morte!
E caddè ai piè del cacciator ferita!
L'occhio spaurito, fisso,
conscio del proprio stato e delle propria sorte.
Mai più silvestre Regina
mirar potrai
sterminate pianure e umide vallate
Mai più del bosco umido e fecondo
goder potrai rosei tramonti e pallid'albe
Alto nel ciel e fora dal periglio
passa il fratel tuo: migrando và,
è l'estremo saluto: addio!
E' tarda sera, dinanzi a ghiotta tavola imbandita
tra visi rossi e bocche sorridenti, parlan di Te:
"O uccello, tu sei un eroe"
Ma è per questo e sol perciò ( o vanità )
che l'esser strano che un dì t'uccise
ora ti canta e t'ama!