PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/03/2002
Libera è la madre nella
fretta del grande portone,
ha gli occhi semichiusi di
chi non ha dormito per
una ragione o per l’altra,
un abito così semplice da
passare attraverso tutti i
corridoi, le spalle da
ragazza di campagna.
Quanta legna hanno
portato quelle braccia
che il tempo ha preservato
dalla voglia di comandare,
perché il marito si sarebbe
sentito meno importante,
e che cosa avrebbero detto
gli amici, e gli affari
poi, chi gli avrebbe mai
più obbedito sul lavoro,
chi avrebbe riconosciuto
quel ragazzo con la
frusta in mano e una
lettera d’amore nell’altra?
Bella è la madre nel
desiderio di un figlio
che cerca l’onore dove
gli occhi sono tondi e
grigi, dove la curiosità
risiede nelle stanze dei
signori, dove la fatica
s’intrufola tra i riccioli
stanchi della sera,
e non lascia campanelli
sulla porta del sonno
svanito.


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