Di quella terra brulla
argillosa di profonde voragini,
geme il ricordo tuo nella mia culla
decorata di profumate ghirlande
d’aranci.
Il fracasso lontano
della città che lì non vive,
il cuore vicino
anche se non ti può sentire.
Gridare ,volere ,provare
e ancora soffrire, fremere
e amare.
Soddisfa forse il ricordo,
il forte desiderio di te,
serve a mitigare l’ansia
che divampa dentro e
mi consuma attimo per attimo?
Simpatica di una grazia sfuggente,
se non fosse per questo
impressa più non saresti nella mente,
e come una voglia saresti volata via accompagnata
dal vento.
È il vento che ci separa
con l’aria e le nuvole
e le migliaia di goccioline
d’acqua che ora bagnano
il mio viso ed ora invece
scintillano sulla strada nera e triste.