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Pubblicata il 19/04/2005
Quando cado
con le mie lacrime
tutto diventa inutile
anche l'amore per la vita:
gemendo canti
per togliermi la solitudine
cammina Orfeo.

Chi sarò davanti a me?
L'ectoplasma della morte?
Interstizio spirituale
tra due veli occulti?

Mi riprendo!
Il gorgoglio dell'acqua nei fossi
increspa il vento
e il pettirosso beccando
qua e là frettolosamente
alla sera che viene dalle origini
scala arbusti e giù si getta,
un manto di viole, primule,
un azzardato ciclamino
pitturano dal tramonto le radici.
Qualcosa salta lontano
forse un coniglio selvatico.
Ecco,mi fermo
sotto il caro ulivo solitario
nella calma del panorama mozzafiato:
attraverso il suo sguardo
provo a girarmi nel tronco solido
e prendere tutto il cielo possibile,
fletto le sue braccia sempreverdi,
mi rialzo,
e m'incammino piangendo
ancora
come un'oliva
caduta a terra.
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