PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/04/2005


Ma li sentite i passi miei ?
Sempre uguali
su questo corridoio
a contare il tempo
che non passa mai
e sperar in un saluto
in un sorriso
un breve cenno
fatto con il capo

non servi più
e solo questo conta
una casa di riposo
che ha odor di cimitero
dove domani o dopo
chiuderò i miei occhi
e per tutti
sarà un peso in meno

Starai bene
il cibo è buono
tanta compagnia
durante il giorno
Ma il corpo duole
il cibo poi non scende
sembriamo tanti morti
nel cammino

ma li sentite i passi miei ?
Sempre più lenti
in questo corridoio
ad aspettar qualcuno
che non viene mai

ed una morte
che sa di benvenuto
a chiuder sipario
che più voler non sai.



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...lancinante !
..quel sorriso arrendevole e innocente che ti agghiaccia,quella richiesta inespressa di conferma d'un esistere....è ciò che mi ha sempre colpito nelle persone che magistralmente scolpisci coi tuoi versi disperati e contenuti.
E poi l'attesa...
grazie airon per ricordarci un po' di pietà! (soprattutto verso ciò che saremo)
abbraccio

il 05/04/2005 alle 01:09

Nooo.. nessuno non non serve più.. anche quando invecchiamo abbiamo un ruolo.. ne sono convinta... e poi basta ricordare quello che hai vissuto per renderti conto che ci sei ancora per tanti.. ci sarà chi ti ricorda e che forse non viene a trovarti solo per trascuratezza..
Ma ti prego.. anche se ti è difficile vivi la tua vita con speranza fino all'ultimo istante essa è sempre un dono bellissimo..
Baci Any

il 05/04/2005 alle 03:04

Any, io sono un narratore, tranquilla, ne ho di anni ancora per arrivare a quel punto...
Ma sono stato un anno tuitte le domeniche in una casa di riposo ed ho visto situazioni di disagio affettivo notevole. Quel vecchio di cui indosso i panni, l'ho visto sempre camminare trascinando una gamba, nell'inutile attesa di un figlio e un nipote dalla memoria portata via dal vento
Grazie

L.

il 05/04/2005 alle 04:41

...morì un anno dopo. Solo.
Per mesi e mesi, lo vidi davanti alla vetrata in inutile attesa di un familiare.
Tutte le domeniche in cui fui lì ad assistere una malata terminale.
Ed ogni giorno nei suoi occhi tanta disperata solitudine.

Grazie
L.

il 05/04/2005 alle 13:45

Sei un narratore bravissimo.. ti sei immedesimato benissimo nella solitudine disperata di quell'anziano...
Mi dispiace tanto per lui
Mi sono davvero commossa.. bravo

il 05/04/2005 alle 17:12

....come fa male questa poesia. Forse perchè rispecchia molte verità che nascondiamo per paura di affrontarle.
Non voglio credere che invecchiando finisca anche il nostro ruolo nella società, nella famiglia.
Ho visto i miei nonni, come figure importanti e essenziali nella mia crescita.
Gli anziani ti danno consigli, insegnamenti, ti raccontano esperienze.........Sono come tanti libri da sfogliare e vivere.

Purtroppo so che quelle case di riposo si riempiono. Che molti continuano a voler morire piuttosto che metterci piede.
Un abbraccio forte a te e a quelle persone rinchiuse nell'anticamera della morte.

Angela

il 05/04/2005 alle 19:10

un applauso.... grande airon!

ti abbraccio
ac ;-)

il 05/04/2005 alle 20:32

C'e' qualcosa che bussa alle porte della coscenza...
...Sara' meglio andare a vedere!

Un abbraccione!!!

il 06/04/2005 alle 10:09

..morì un anno dopo
e credo con sollievo

il 07/04/2005 alle 00:55

...invece è dolore
vuoto del vivere
solitudine
e disperazione

se la vita per molti è una pena da scontare
il termine a volte e agonia dell'esistere

non son molto allegro oggi ehhh

baci
L.

il 07/04/2005 alle 00:58

...sono piene davvero, tesoro
e per molti è un lager di solitudine

l'ho visto coi miei occhi
gli stessi che guidavano la mia penna

baci
L.

il 07/04/2005 alle 01:00

ciao carissima
un bacio
L.

il 07/04/2005 alle 01:00

...un pò di speranza vero ?
Anche se timida, quella non dovrebbe mancare mai

ricambio l'abbraccio
L.

il 07/04/2005 alle 01:02