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Pubblicata il 25/03/2005
Rido della mia pianura,
della terra sepolta
nella nebbia spessa,
rido di un mare
di catrame che d'estate
è l'unico refrigerio.
Rido e penso quanto
t'amo e t'odio
antica palude:
la tua nebbia fitta
offusca la mente
come un profumo
raro d'aromi
proibiti; non vedo oltre
il fiume del Delta
anche se il mio cuore
su sette colli
giace e riposa.
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Auguri, Buona Pasqua e Complimenti
Antonio Covino

il 25/03/2005 alle 23:33