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Pubblicata il 11/03/2005




Ma che bella, ma che brava,
ma che splendida damina!
E la bianca tua manina
te la lasci accarezzare?

Un gioppino ammaestrato
sempre a te abbarbicato
sorridente come un tonto
pur di averti avvicinato.

Per poterti corteggiare
far la ronda, accarezzare,
scherzi e lazzi a profusione
e nel cuor la delusione.

Nel parlar di cose amene
sono il primo a crear sorrisi.
Mentre geme il cuor da solo
a te che ridi ad altri visi.

Ai capricci del tuo cuor
lesto arrivo e qui m’arrendo
il tuo affetto rincorrendo
col dolor che in me nascondo.

Passo il tempo con mille voci,
scherzi dolci o un po feroci
discussioni intelligenti
alle quali poi ripensi.

Situazioni sempre uguali...
Ma la notte ormai è calata
e si scioglie la brigata,
fuggo mesto per la sera disgraziata.

Ma che splendido babbeo, un codardo
senza nerbo uno stupido testardo
dovrei dire adesso basta, aurevoir mia bella dama!

E’ finita sono salvo, volo libero come un falco
Ed invece basta niente e ritorno inconcludente
Alla voce che sai fare come fossi una gattina
Io poi cedo.... "certo si ci vediam diman mattina"
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